IL COMITATO CULTURALE CHE RIMETTE AL CENTRO LA NORMALITÀ DELLA LIBERTÀ
COMITATO PROMOTORE DEI PENSIERI ESPRESSI NEL LIBRO "IL MONDO AL CONTRARIO" DEL GENERALE ROBERTO VANNACCI
LA NOSTRA BUSSOLA
La libertà: il principio che muove la storia e che rispetta l’individuo.
La cultura è fermento, disinvoltura e leggerezza del gesto creativo;
madre regolatrice di ogni possibilità e manifestazione in divenire di civiltà.
Dire che la cultura sia “snob” è sbagliato.
Tutti infatti siamo radicati nella cultura,
ci serviamo della cultura, contribuiamo a crearla e siamo usati da essa.
Ma senza la consapevolezza e la partecipazione attiva di ognuno di noi, la cultura viene manipolata secondo scopi ideologici: è così che si arriva a rovesciare il mondo e far passare la normalità stessa per un’aberrazione.
CIO' IN CUI CREDIAMO
Una società in cui la definizione di NORMALITÀ è in mano a pochi e la maggioranza deve conformarsi alla minoranza,
non è di certo la società per cui hanno lottato i nostri padri e i nostri nonni.
Si tratta di una cultura repressiva.
Chi ha detto che bisogna per forza demolire gli stereotipi?
Chi ha detto che il passato è per forza sinonimo di arretratezza?
Dietro il pretesto di "progredire" e di ovattare tutto con un soffocante strato di ipocrisia, di censura, di riletture storiche e di contorsionismi ideologici, a morire è proprio la nostra libertà, la libertà di ognuno di noi: la libertà di compiere scelte indipendenti, di vivere una vita autentica, di esprimere i propri pensieri e le proprie opinioni.
Il vero “politicamente corretto” sta nel permettere a tutti di compiere scelte libere nel rispetto altrui, senza che dall’alto di una presunta superiorità culturale qualcuno detti che cosa sia accettabile e cosa no, estirpando le nostre radici e annullando la nostra identità.
Libertà e diversità, progresso e tradizione, possono e devono coesistere.
E' questo ciò in cui crediamo, sono questi i valori che vogliamo affermare.
La cultura resa dominante oggi,
che sostiene invece di voler promuovere la diversità a suon di conformismo,
è una cultura barbarica, irrispettosa e liberticida,
che teme quella stessa diversità che dice di voler promuovere e punta solo ad affermare una nuova normalità,
un mondo al contrario.
IL FUTURO
L’Italia merita una prospettiva nuova, che affondi le sue radici in uno spirito di indipendenza intellettuale e in una libera e convinta volontà di dignità e prosperità.
Un ritorno ai riferimenti veri.
Un’Italia in cui il progresso rintocchi all’unisono con la bellezza della nostra tradizione, facendone la propria forza trainante nel rispetto dell’individuo, della sua libertà e della sua dignità.
I NOSTRI IDEALI
Dal maestoso rintocco di campanili centenari all’odore del pane fresco al mattino, riscoprire quell’incredibile ricchezza di secoli di vicende, tradizioni gelosamente custodite, conquiste e sacrifici che ci sono stati tanto graziosamente consegnati dal sudore dei nostri antenati, soltanto per subire adesso lo scempio della nostra indifferenza, giustificata dal simulacro vuoto di un finto progresso sempre più opprimente.
Rimettere in sesto il sentimento fraterno della Nazione e riscoprirne la tipicità.
1
Essere una sola grande famiglia che vive sotto lo stesso grande cielo significa rispettarsi e rispettare; vivere e lasciar vivere le persone in una dimensione etica che rispetti la loro individualità, e che non renda fluide le identità imponendo un canone unico fatto su misura delle minoranze.
Rispettarsi e rispettare
3
Riscoprire il legame del presente con il passato non vuol dire essere nostalgici ma chiudere il cerchio dell’identità, inondando di rinnovato senso il presente, rompendo quel senso di smarrimento e di incertezza che contrassegna l’eterno presente in cui si vive oggi.
Riscoprire, in altre parole, il filo rosso della nostra mirabile cultura.
Riscoprire il legame del presente con il passato
2
Le idee devono liberare ed elevare l’individuo, non appiattirlo assoggettandone lo spirito e la mente.